Movet a La Coruña_2022

La Coruña_20 giugno al 24 luglio 2022

Chiara Govi (4BS a.s. 2021/2022) è stata selezionata dalla Provincia di Reggio Emilia all'interno del progetto Erasmus+ Movet per partecipare alla mobilità di 35 giorni a La Coruña in Spagna. Partita nel giugno 2022, al rientro racconta l'esperienza.

Relazionarmi con gli altri studenti è stato più facile di quanto mi aspettassi: io non conoscevo nessuno dei miei 12 compagni, ma fin dal primo incontro in aeroporto ho potuto capire che tutti erano ben aperti a nuove amicizie, tanto da creare legami pure con i partecipanti dell'altro gruppo con cui siamo partiti e, una volta arrivati in Spagna, anche con i ragazzi conosciuti là che provenivano da altre regioni d'Italia.  la Coruña_3

Le paure più grandi erano probabilmente quelle di non trovarmi in sintonia con gli studenti con cui vivevo o avere difficoltà ad inserirmi a lavoro, ma sono velocemente svanite senza dover far nulla di impegnativo. Infatti se la prima prova che ho dovuto affrontare era proprio quella di conoscere nuove persone e vivere con esse, grazie ai caratteri e alla disponibilità di ognuno abbiamo presto creato un gruppo unito e aperto a tutti, senza che ce ne rendessimo neppure conto, essendo la cosa alquanto spontanea e affatto forzata. Trovarsi poi insieme nella stessa situazione, in un paese nuovo e ancora da conoscere, ci ha legati ancora di più, poichè tutti hanno messo a disposizione le loro conoscenze e così ci siamo supportati a vicenda, aiutando chi aveva più bisogno, dall'impostare la lavatrice a parlare lo spagnolo con l'idraulico. Ovviamente non è stato sempre così semplice, ma proprio perchè eravamo tutti piuttosto maturi, ogni conflitto si è risolto velocemente parlandone insieme.
Alle prese con il tirocinio
Anche lavorare in un ambiente nuovo è dunque stato qualcosa di alquanto facile una volta passato il primo giorno: i compagni, i colleghi e i tutors sono stati di grande sostegno e non hanno mai fatto sentire nessuno a disagio.  
Il colloquio che abbiamo fatto la prima settimana di lavoro era più spaventoso a dirsi che a farsi, infatti una volta arrivati lì, accompagnati dalla tutor, l'incontro consisteva in realtà solo in una presentazione del luogo e dei compiti che avremmo dovuto svolgere successivamente. Ognuno di noi aveva una figura di riferimento a cui comunicare ogni problema e, a seconda del posto, alcuni di noi lavoravano insieme, altri, come me, hanno invece stretto amicizie direttamente con i colleghi spagnoli. Fortunatamente erano tutti molto gentili e accoglienti, e nonostante la lingua diversa, abbiamo sempre trovato un modo per capirci. Credo che ad agevolare il nostro inserimento sia stato anche il fatto che a ognuno di noi il lavoro affidato piacesse molto e rispettasse le richieste scritte nel questionario della candidatura, tanto da non rendere mai la giornata pesante o noiosa. Io in particolare ero una di quelle che lavoravano per più ore e iniziavo anche abbastanza presto la mattina rispetto agli altri, ma nonostante ciò ho sempre apprezzato ogni attività svolta, rinunciando forse a qualche uscita con i miei amici per la stanchezza, ma senza mai pentirmene. 
la Coruña_5Ora mi sento molto più sicura ad affrontare situazioni nuove come questa, perchè sono certa che dovunque mi trovi ci sarà sempre qualcuno disposto ad aiutarmi o qualcosa da imparare ed apprezzare. Ho infatti conosciuto persone molto diverse da me e dai miei vecchi amici, che mi hanno dunque mostrato modi diversi di vedere il mondo e di vivere la vita; persone a cui sono molto grata e con cui non sarei mai, forse, entrata in contatto se non fosse stato per questa esperienza. Il lavoro, d'altra parte, mi ha fatto capire molte cose su me stessa, come cosa mi piaccia fare e cosa no, quali siano i miei ritmi, le mie debolezze e i miei punti di forza e quanta passione si debba avere per riuscire a rendere ogni giornata speciale, come di fatto facevano i miei colleghi nonostante le diverse difficoltà incontrate in un sol mese di lavoro. Vivere lontana dalla mia famiglia e in un paese sconosciuto mi ha infine resa più indipendente, responsabile e consapevole di non essere sola, ma supportata da molti nel caso ne avessi bisogno. 

Se qualcuno mi chiedesse come è stata l'esperienza nel complesso, direi...
Il bello dell'Erasmus credo sia la quantità di esperienze che si possono fare, se solo lo si desidera: abbiamo visitato città importanti e conosciuto una cultura che è simile alla nostra per certi versi e per altri il completo opposto, imparando molto su di noi e sulla Spagna. Abbiamo vissuto la città in cui eravamo, scoprendo ognuno il proprio angoletto preferito - dalla piccola spiaggia in cui andavamo alla sera, al bar in cui far colazione la mattina - e, allo stesso tempo, abbiamo potuto fare esperienze di gruppo che altrimenti, da soli, non tutti avrebbero tentato. 
Il posto in cui ho vissuto era una città piuttosto tranquilla ed educata, più di quelle reggiane a cui sono abituata, nonostante la sera bisognasse comunque fare un po' di attenzione pur uscendo insieme agli altri. Uno degli svantaggio che ho riscontrato è stato però il fatto che in Spagna quasi nessuno parlasse l'inglese, che non ho quindi potuto allenare come avrei voluto, e allo stesso tempo il periodo trascorso era troppo breve per imparare un po' meglio lo spagnolo. La casa in cui vivevamo era più che adatta, senza contare però il bagno, che in tutti e tre i piani ha dato sempre dei problemi. Guardando l'altro gruppo con cui eravamo partiti, ho anche notato come non tutti fossero pronti per affrontare una prova come questa, essendo magari ancora un po' immaturi da creare discordia o non riuscendo a godersi il viaggio per via di problemi familiari...Durante un'uscita, una ragazza del nostro gruppo si è poi fatta male e l'abbiamo dovuta accompagnare fino al pronto soccorso, altri invece si sono ammalati e per un po' siamo restati tutti a casa per stare con loro, ma non essendo, in entrambi i casi, nulla di grave, si è tutto risolto molto velocemente e siamo comunque riusciti a goderci quei momenti insieme, ridendone poi successivamente.
I ricordi creati sono infatti ciò di cui vado più felice, e ogni volta che ci ripenso mi viene da sorridere. Quando è stata l'ora di partire, non sono mancate le lacrime per la maggior parte di noi, tristi di lasciare gli amici trovati o il bel luogo di lavoro in cui si era passato tanto tempo.  

Ci sono poi stati momenti forse un po' complicati, ma ora come ora neppure più li ricordo, perchè riesco a pensare solo a quelli belli e divertenti, ben più numerosi.  Sono dunque molto contenta di aver avuto la fortuna di fare questo viaggio e non esiterei a consigliarlo a chi, oggi, ha la possibilità di aderirvi.
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La Coruña_17 agosto al 19 settembre 2022

Il 17 agosto Sofia Campanini della 5AS, Viola Gherli della 5AL e Mankamal Kaur della 5BL sono partite da Bergamo per andare alla città di La Coruña, nel nord della Galizia, insieme ad altri dieci ragazzi delle scuole reggiane selezionati dal programma Erasmus+.
"I primi giorni abbiamo fatto conoscenza con gli altri ragazzi del gruppo e i tutor ci hanno presentato i lavori che saremmo andate a fare: Sofia in un campo estivo, Mankamal in un hotel e Viola in una libreria. Lavoravamo circa quattro ore, a volte di mattina, altre di pomeriggio. Nel tempo libero, andavamo a visitare la città. Tra le attrazioni principali c'è da annotare sicuramente la Torre di Ercole, un antico faro romano ancora in funzione, il bellissimo centro storico, cuore del quale è Plaza María Pita, le bellissime spiagge sull'Atlantico, la Domus, un museo sull'evoluzione dell'uomo, l'acquario e la Ventana sull'Atlantico sul monte San Pedro.
Una delle parti migliori dell’esperienza è stata la gestione della nostra quotidianità poiché eravamo liberi di organizzare il nostro tempo in autonomia, dovendo anche pensare a tutte quelle mansioni che la gestione di una casa condivisa comportava: lavare i piatti, pulire, fare da mangiare e fare la spesa (impresa divertente ma anche abbastanza difficile visto che eravamo in 13 persone).
Sicuramente questo viaggio è stato per noi un’esperienza importantissima che ci ha permesso di crescere e maturare perché per la prima volta abbiamo avuto la possibilità di conoscere da vicino il mondo del lavoro, i suoi ritmi e tutto ciò ad esso connesso; trascorrere più di un mese in Spagna ovviamente ha permesso a chi aveva già una conoscenza dello spagnolo di migliorare la propria padronanza (Viola e Mankamal) e a chi non aveva mai avuto nessun contatto con la lingua, di apprendere alcune frasi e parole in modo da riuscire a comunicare (Sofia)
È stata un’esperienza molto significativa soprattutto a livello personale per ognuna di noi, per questo la consigliamo vivamente a tutti i ragazzi di quarta a cui verrà proposta nei prossimi anni… noi non vediamo l’ora di ripartire!!”

Sofia Campanini 5AS, Mankamal Kaur 5BL e Viola Gherli 5AL, accompagnate dalla prof.ssa Annalisa Canarini