Recupero di Edifici Abbandonati

Alla classe 5 A scientifico del Liceo Rinaldo Corso di Correggio, è stato proposto un progetto volto alla riabilitazione di strutture in disuso nel nostro territorio.

Abbiamo lavorato per recuperare edifici che sono al giorno d’oggi inutilizzabili o abbandonati, pertanto non più agibili per svariati motivi.

Il nostro intento è quello di sollecitare gli enti del territorio per dare nuova vita a spazi che possono essere utili alla comunità, in particolar modo per i giovani, che al giorno d’oggi hanno necessità di esprimere le proprie idee.

Ogni alunno ha lavorato con lo scopo di recuperare un edificio nel proprio paese per realizzare questo progetto.

Ci siamo messi alla ricerca di diverse strutture abbandonate e dopo averne scelta una, attraverso lo scatto di fotografie, ci siamo occupati di proporre un piano completo di ristrutturazione. Abbiamo realizzato le planimetrie e ci siamo concentrati sull’arredamemto di interni ed esterni, andando infine a definire i possibili impieghi di ciascun edificio.

Un ringraziamento all’Assessore Testi Fabio, con delega alle funzioni inerenti a LAVORI PUBBLICI, URBANISTICA E AMBIENTE, che ha visionato gli elaborati dei ragazzi e ha voluto condividere con loro alcune riflessioni.

Ho guardato con attenzione i lavori fatti da ragazze e ragazzi di 5^ e devo fare i miei complimenti perché hanno lavorato molto bene, ognuno con un suo stile e un'idea diversa.

I progetti sono molto interessanti, con destinazioni molto diversificate tra loro e tutte strettamente connesse a possibili esigenze del territorio, cosa che denota grande attenzione da parte loro verso la realtà che li circonda, elemento non scontato a mio avviso.

La scelta dei possibili utilizzi, alloggi per famiglie di profughi, spazi per musica, laboratori di sostenibilità ambientale, spazi per studio e didattica sono tutte scelte di grande sensibilità su temi sempre più rilevanti.

In tutti i lavori mi ha colpito sia l'approccio "puro", non condizionato da fattori esterni, che punta dritto all'obiettivo del progetto sia la volontà di creare luoghi belli da vivere, ambienti che ti invogliano ad essere vissuti, dove creare socialità e crescita della comunità.

Il fattore "bellezza", la qualità dell'ambiente progettato hanno e avranno ripercussioni positive sulla qualità della vita, sul benessere delle persone che li utilizzeranno. Questo aspetto credo emerga in tutti i lavori, come emerge l'attenzione alla storia, alla vita vissuta dell'edificio che viene convertito tutelandone però l'impianto e quindi la sua integrazione nel territorio circostante.

L'aspetto della qualità del vivere credo sia fondamentale, anche alla luce degli ultimi anni di pandemia; creare nuovi spazi che permettano alle persone di vivere meglio è da sempre stato l'obiettivo dell'architettura ma purtroppo a volte i condizionamenti esterni hanno portato e continuano a portare a scelte non felici, a progetti "al ribasso" che peggiorano la qualità della vivibilità degli spazi andando a penalizzare l'utilizzo di quel determinato "contenitore".

Credo ci sia da portare avanti una campagna di sensibilizzazione sul bello e sulla qualità della vita all'interno degli edifici, edifici che andrebbero costruiti con un approccio analogo a quello degli studenti di V, un approccio mirato al bello.

Va anche sfatata la convinzione che per costruire il bello occorrono molte più risorse perchè credo che sia l'approccio al progetto che a parità di costo ne determina la qualità del risultato sotto il profilo architettonico ma soprattutto sotto il profilo della qualità di chi ne fruisce, che è l'obiettivo fondamentale per fare architettura che abbia ripercussioni positive sul contesto in cui si inserisce.

Io credo sempre che un luogo poco accogliente, respingente, quindi anche semplicemente poco accessibile, difficilmente porterà qualità della vita in chi lo utilizza, anzi molto probabilmente diventerà un luogo di degrado e in alcuni casi di microcriminalità.

Progettare e costruire con attenzione permette anche di evitare o risolvere situazioni di degrado.

Fabio Testi

A questo link e a questo link potete visionare due video in cui Chiara Lodi e Alessandro Vezzani spiegano l’attività realizzata.

Ai seguenti link, invece, è possibile visualizzare i prodotti dei ragazzi: